Me, you and everyone we know

Me, you and everyone we know

Io sono incinta e il mondo mica si è fermato? Calmini tutti perché io ho bisogno di più tempo per affrontare la questione. Quando passavo le mie giornate a guardare il fondo del wc mi pareva che la gravidanza durasse un’eternità, adesso invece mi sento il tempo fuggire dalle mani. Il corso di formazione per mamme sfigate dura troppo poco e io comunque sicuro che vengo rimandata. Dovrebbero fare un’eccezione per gli asini e far durare la gravidanza tipo 12 mesi.

Avete presente quelli che si prendono l’anno sabbatico per cercare se stessi? Ecco, io ho bisogno di una roba del genere declinata all’Inquilino: l’anno mammatico, ovvero 1000 modi per non far morire un bambino. E’ anche vero che se mi avessero fatto scegliere io di sicuro, sei mesi fa, mi buttavo a pesce sull’anno sabbatico andandomene a fanculandia a guardarmi dentro o stronzate simili.
Un poppante tra un po’ arriva e io che cosa ci faccio con quello? Cioè non è che gliele spieghi le cose a uno che alto sì e no 50 cm. Lo so già che lui lì fa quello che gli pare: se vuol frignare, frigna anche tutta la notte, se scambia la mia tetta per la sua pausa pranzo nessuno può dirgli niente e se vuol essere rospo…beh già lo è.
Decretato quindi che a me nessuno ha chiesto cosa volessi fare e l’Inquilino si è autoinvitato nella mia vita, io adesso nel mio anno mammatico, faccio quello che voglio e quello che voglio è immaginare.

Trascorro la maggior parte del mio tempo a immaginare me con lui. Immagino lui con Greg. Immagino loro insieme e io che li guardo. Immagino gli zampini dell’Inquilino che escono dal marsupio che ti metti sulle spalle. Immagino le nostre passeggiate e i chilometri che faremo a piedi io e lui. Immagino la prima volta che lo prenderò in braccio. Immagino la prima volta in cui Greg lo prenderà in braccio. Immagino il nostro primo giorno a casa, anche la casa a ottobre sarà nuova. Immagino le facce dei nonni che lo guarderanno per la prima volta e cercheranno di capire a chi assomigli. Immagino gli amici di Greg ammutoliti nel vedere Greg con un figlio. Immagino le altre, le mie amiche, le future zie, quando lo incontreranno per la prima volta. E’ vero che di mamma ce n’è una sola, ma è anche vero che Dieghino di zie ne ha una sacco e tutte molto fiche.
In questi mesi hanno cambiato il tu in voi e non passa giorno che non si preoccupino di sapere come stiamo. Cercano foto di vestiti particolarissimi per pupi, progettano fiocchi azzurri da appendere in negozio il giorno della nascita, c’è chi ha iniziato ad amarlo accettando il fatto che sia un maschio e addirittura c’è chi in questi mesi ha rotto il ghiaccio con la faccenda della pancia imparando a toccarla e facendomi ogni giorno felice.

Loro infatti sono una grossa parte della mia vita, sono la famiglia che mi sono scelta e quando io non basterò, se vorranno, potranno stare loro vicino al piccolo Diego aiutandomi a crescerlo come l’uomo che ci immaginiamo, appunto.

Me, you and everyone we know

(Ph. Claudio Silighini)