Pretty Little Pancine Malefiche

Pretty Little Pancine Malefiche

La scuola americana è un mondo colorato e goliardico, ma soprattutto è un mondo crudele.

Nel filone dei college movie la scuola diventa il motore narrativo, il contenitore dove si instaurano amicizie, amori, party, bullismo, torture, cattiverie ecc. I ruoli attoriali sono molto ben definiti: ci sono gli studenti belli e promettenti e quelli bruttarelli e goffi. Ci sono le reginette del ballo e le sfigate. Ci sono le ragazze popolari e le brufolose quattrocchi che non si fila nessuno e delle quali tutti ridono. Questo per dire che io mi sento tipo la protagonista di “Mai stata baciata” (oddio, paragone azzardato considerato che sto tutta incinta e se non fossi mai stata baciata figurati ingravidata…) o “Pretty Princess”, film che non c’hanno una cippalippa a che fare con la mia gravidanza ma che in realtà spiegano da dio il mio concetto di “perdente della panza”.
Nonostante siano sette mesi che mi porto dietro un Inquilino e ultimamente stia frequentando tutti i posti quelli giusti cioèèè più top top top delle mamme riminesi, rimango sempre come la sfigata brufolosa che al momento nessuno si acchiappa.
Non che questa cosa mi affligga particolarmente ma è sicuro che non sarò mai la reginetta del consultorio o la mamma più popolare dello yoga in gravidanza, ecco!

Io gliel’ho sempre detto a Greg che non sono come le altre “mammine pancine cuccioline”, ma pensavo fosse una cosa mia, che mi sentivo io, non che fosse visibile anche all’esterno come se c’avessi scritto in fronte Loooooser!
E invece pare se ne accorgano sempre quelle malefiche pancine, dato che a me nessuno mi invita alla pizzata del tal corso e ho dovuto chiedere tipo cinque volte di essere inserita nel gruppo whatsapp.
Dunque-dunque, dovevo aspettare di essere un trentatrenne panzona per sentirmi come una scolaretta americana sminchiata dalla cheerleader di turno.

Che poi io le guardo ste ragazze qua e mi chiedo chissà chi erano prima e perché hanno smesso di esserlo? Non metto assolutamente in dubbio che le lineette rosse sul test siano uno spartiacque tra un prima e un dopo, sarebbe ipocrita dire di no, e io apprezzo queste persone che sanno un sacco di cose sulla gravidanza e la maternità e probabilmente sono nate per essere mamme, ma prima? Chi erano prima? Sono sicura che se le avessi conosciute 6/7/8 mesi fa, loro erano altro, erano altre.
La cosa che a volte mi spaventa è perché questo altro non si vede da fuori. Come se il desiderio sia quello di volerlo cancellare volutamente. A volte vorrei chiedere chi sei? Che lavoro fai? Che scuola hai fatto? Che sport pratichi ecc.? Ti piace viaggiare?
E allora mi spiego perché un po’ mi emarginano. Forse di me si nota soprattutto il resto, si nota la mia storia che non è solo la mia pancia. Si nota che non ho scelto, come probabilmente hanno fatto loro, di essere mamma, ma sono felice un gran bel po’ adesso, ma lo ero anche prima e sicuramente questo si vede bene.

Oggi, alla’alba delle 29 settimane, io però ci metto tutta la mia buona volontà e impegno così che possa essere studiata e saputa sul mondo dei mocciosi. Faccio rilassamento, meditazione e compagnia cantante (nonostante il bullismo delle pancine), in modo tale che il rospo del mio cuor venga al mondo sereno…tadadadaaaan, ah bello, è qua che ti volevo, caro Dieghino!!!
Infatti dato che al momento non noto particolari evoluzioni sul mio spirito almeno che il karma mi ripaghi tra qualche mese con un bambino buono buono buono.

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