Il terrorismo ha la pancia tonda

Il terrorismo ha la pancia tonda

Molte cose nella mia vita accadono mentre mangio delle vongole. Più che nella mia vita in generale, in questa gravidanza, molti miei pensieri sono collegati tra loro grazie al prezioso mollusco.
Mi è stato detto di mangiar vongole perché l’acqua che producono quando le butti in padella è ricca di zinco. Ho scoperto di avere delle ascelle borotalcate mentre addentavo un prelibato spaghetto così condito e l’altra sera, a cena da mamma, mentre ingurgitavo un tagliolino col sugo di poveracce, mi sono resa conto che il momento del parto è a dieci settimane di separazione da me (o forse anche meno, chissà).

I Giulianelli purtroppo non iniziano e finiscono con me, perché madre, sette anni prima del 1984, ha avuto la balzana idea di spargolare un maschietto che dicono essere mio fratello. Per quanto io mi senta totalmente opposta al suddetto soggetto (da anni sostengo di essere stata adottata perché non trovo caratteristiche comuni con i membri della mia famiglia), in tanti asseriscono di trovare numerose somiglianze, soprattutto in certi comportamenti borderline (staccare le etichette bagnate dalle bottiglie quando sei seduto a tavola, fare le palline di carta con le tovagliette, il dito medio come saluto ecc.). Mio fratello e sua moglie dopo aver praticato, con eccellenti risultati, sulla meravigliosa figlia cinquenne il “Metodo Giulianelli per la crescita dei marmocchi”, che danesi cari levatevi proprio che c’avete tutto da imparare, hanno deciso di rimettere a punto il tutto, con un maschio che nascerà a giorni.
Mentre si discuteva della faccenda mio fratello ha detto a Greg: “Ma tu entri in sala parto vero? Perché è una figata. Luci soffuse, corridoi bianchi…ecco, sembra un film dell’orrore”.
Come possano esistere nella stessa frase figata e orrore??? E poi, mannaggia a te, mica è un film.
La mia vagina è reale!

Le pancine che vanno dalla ginny e portano il loro pupo dalla peddy hanno sempre sognato il loro parto rigorosamente naturale, come hanno sempre sognato il loro matrimonio ovviamente da principesse.
In queste settimane sto cercando di farmi un’idea su come ritengo opportuno partorire e giuro che ho letto cose che ancora mi sanguinano gli occhi. Ci sono cricche feroci là fuori, ci sono donne e uomini cattivissimi che popolano l’internet che mi fanno paura. Ho letto robe da deep web, robe che sarebbe bene rimanessero sommerse, robe che la mia mente non cancellerà mai. Su un gruppo Fb ho osato rispondere ad un commento e mi è stato scritto da una pancina molto attiva: “Se credi in Dio…se leggi la Bibbia proprio lì troverai scritto che con dolore e sacrificio la donna partorirà suo figlio”.
Ma te dimmi che te ne deve fregare se una vuol fare l’epidurale o il taglio cesareo? Anche a Gesù non frega una cippa se io decido di partorire con lsd piuttosto che con la morfina, figurati cosa ti sposta a te nella tua vita di pancina. Che tra l’altro la Bibbia da quel che mi risulta non è esattamente sul tavolo novità, non è nella classifica dei libri appena usciti, ha anche lei i suoi begli annetti e forse al tempo di Cristo l’epidurale non era ancora in voga.

Un’altra invece scrive allora facciamo i figli tanto c’è la scappatella per non provare il dolore delle contrazioni? che poi scusa siamo nel 2017 non vuol dire cos’è le altre che hanno fatto le  cose naturalmente che fa sono asine?quando si decide di avere un bimbo si sa che si deve fare un parto naturale e si ricorre al cesareo in casi estremi…come si deve essere consapevoli che puo andare tutto liscio oppure avere dei problemi anche gravi con entrambi i parti…”. 
Eccerto no? Facciamo i figli solo per provare il brivido del parto. Facciamo i figli solo per entrare in sala travaglio poi li lasciamo lì che tanto sticazzi, l’unico motivo per procreare è per sentire i dolori del parto.
Ma la gente nel cervello c’ha i mandarini? Forse sono ubriache di progesterone. Probabilmente le pancine hanno l’ormone al posto del neurone.

A me onestamente non interessa assolutamente nulla se una partorisce a casa coi fiori di Bach, nella piscina comunale con l’istruttore di nuoto, là sui monti con Annette e il nonno di Heidi oppure seguendo per filo e per segno i precetti biblici manco fossero delle slide in powerpoint del parto attivo. Però no, non ci sto al fatto che certe persone si sentano più mamme di altre solo perché hanno scelto il parto naturale che poi spesso di naturale c’ha ben poco visto che alle volte per ovvi motivi il travaglio va indotto con l’ossitocina, oppure deve essere fatto lo scollamento manuale o ancora ti tagliano e ti ricuciono come un tacchino. Non importa come partorirò ma è importante che io abbia la libertà di scegliere perché la natura giustamente lavora su ampia scala, non fa differenze, alle volte può intervenire una sofferenza fetale, a volte la mamma può star male ma di questo se ne è occupato l’uomo e ha inventato la medicina.

Il terrorismo ha la pancia tonda

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