Se cent'anni vuoi campare, il corso preparto è da evitare

se cent'anni vuoi campare il corso preparto è da evitare
Il giorno dell’ecografia morfologica, al quinto mese, io e Gregor arriviamo in ospedale a Cesena e nel cercare informazioni, Greg, per sbaglio, entra in una sala uscendone immediatamente sconvolto e senza informazione perché numerose donne bombastiche, incazzate e stanche l’avevano fulminato vivo in quanto essere facente parte della categoria che le aveva ridotte così, ovvero gli uomini.
La sala in questione era il GAT, la Gravidanza a Termine, cioè l’ ambulatorio dell’ospedale che prende in carico la tua cartella quando sei molto molto prossima allo sforno pagnotta.
Lì fuori in effetti c’erano numerose gravide coi maroni frantumati, che io così tante panzone tutte insieme le sto vedendo solo ora per la prima volta al corso preparto.
Ahhh il buon vecchio caro corso preparto chi non ne ha mai sentito parlare? Nei film si vedono sempre queste donne in splendida forma, con leggins colorati, che respirano distese sui loro tappetini yoga sorseggiando dell’acqua fresca come fosse un cocktail con l’ombrellino.
E caz invece! A parte che non si dice più preparto e se lo chiami così sei solo una povera eretica antipancina, ma ora ha un nome tutto più esotico, ovvero Corso di Accompagnamento alla Nascita.
Cioè sei sempre al Consultorio lì alle Celle nel palazzo anni ’80 quello vicino alla Coop, in una sala in penombra e seduta su delle sedie che manco nella Russia sovietica, però ora ti accompagnano alla nascita o almeno così si narra. Io, sinceramente, dopo quello che ho sentito, il giorno del parto vorrei stare a casa mia.
Quando sei alla prima gravidanza come me, totalmente inesperta, cerchi di espiare la tua colpa di primipara facendo la qualunque. Vivi in balia dell’Inquilino e credi che ogni soluzione all’essere che ti abita risieda nelle ostetriche e allora una volta settimana, a partire dall’ottavo mese, acconsenti anche a partecipare a questi incontri credendo che arrivi una donnina in camice rosa a consegnarti un libretto delle istruzioni per pargoli ancora residenti nella pancia.
No No No! Il corso preparto invece è tutta una roba da snuff movie, da pornazzo di bassa lega, dove si parla chiaro e tondo da dove uscirà il bambino e cosa bisogna fare prima e dopo.
E vedi questa candida creatura di rosa vestita che è l’ostetrica che ti spiega roba forte, roba per stomaci duri, per gente che ne ha sentite nella vita.
La piccoletta dagli occhi azzurri ti guarda e ti dice chiaro e tondo come bisogna massaggiare lì per allargare là per facilitare la fuoriuscita della testa che così si può evitare che ti taglino dal punto A al punto B ecchecazzo, li mortacci tua.
La benedetta donnina che nel frattempo è diventata un mostro di una violenza inaudita continua imperterrita a menzionarti la suzione della tetta, il clistere (che per fortuna non è più di routine ma lei lo cita, porca troia) e il bambino che quando esce è ricoperto da un sostanza bianca tipo formaggio e intanto io sono lì con le orecchie che mi fischiano e la calotta cranica svuotata.
Quando vai dal dentista mica questo fa il romanzo mentre ti apre la gengiva, ti trapana ed estrae le radici. Quando prendi l’aereo mica le hostess ti fanno la visita guidata della cabina comandi.
E allora perché quando devi partorire ci tengono tutti a raccontarti per filo e per segno i lugubri retroscena del travaglio?

Che poi io non c’ho paura del parto ma preferisco stare ignorante. Io non voglio essere accompagnata alla nascita!

se cent'anni vuoi campare il corso preparto è da evitare

Commenti

  • Stupendo!
    Mi hai fatto sorridere.
    Sono tra quelle maledette ostetriche che si occupano dei corsi di accompagnamento alla nascita.
    Ed è proprio vero che non serve a nulla finire sui dettagli, sui tecnicismi, sulle descrizioni dettagliate.
    Non c'è ricetta per partorire. E nemmeno per travagliare, accudire, allattare, essere madre.
    Inutile proporvi la formula magica del "si fa così" o del "succederà cosà".
    La soggettività di ogni donna, le sue risorse, le sue strategie. Su quelle bisogna lavorare!
    Grazie per questo post che mi fa riflettere. Come donna e come ostetrica.
    Grazie per il carattere tragicomico, nudo. Come a volte è la maternità!

  • Ehi ciao! che bello trovare un commento da "un'addetta ai lavori".
    Devo essere sincera, l' ostetrica del corso è anche brava ma io esco da lì col desiderio opposto: non sapere nulla. Però ci sono persone che invece si tranquillizzano se hanno tutto sotto controllo ma io sono tutt'altro che una maniaca del controllo. Il giorno del parto vorrei arrivare tutta ignorante, affidarmi a voi che mi dite cosa fare e io lo faccio. Stop.
    Esatto Martina, forse lavorando di più sulla storia personale di ognuna di noi, sul confronto e sulle paure si otterrebbe l'accompagnamento alla nascita vero e proprio. Grazie, super grazie a te per il tuo parere 🙂

  • Non essere maniache del controllo è un fattore super per il travaglio e il parto. È infatti un evento della vita in cui la parte razionale, valutatrice e calcolatrice, ( la neocorteccia del cervello per scendere nei tecnicismi) deve essere abbandonata del tutto!! Ogni donna trova le sue strategie sul momento, se lasciate fare e lasciata stare.
    Il consiglio spassionato che do alle mamme con cui lavoro è sempre di pensare a cosa vi piace e fare un elenco, scegliere la persona da avere accanto e istruirla sui i vostri possibili bisogni primari (fame, sete, caldo, freddo, luce si o luce no, possibile necessità di un massaggio, di un abbraccio, di una spalla su cui appoggiarsi, di un cuscino su cui accasciarsi e così via…) perché sono davvero cose che possono fare la differenza, seppur in apparenza banali! E poi quando sarà ora, possibilmente lasciarsi andare e sapere che se serve una mano c'è chi la offre. Ecco, si, tanto lavoro su cosa desidero, ciò che mi piace e ciò che mi potrebbe fare stare bene, senza vergogne o aspettative!
    Tu…hai una grinta tangibile, la sento, ti aiuterà!!
    Comunque ho visto che sei ubicata in Romagna! Siamo quasi vicine di casa!

  • Siiii sono di Rimini e tu? Io, magari mi lagno, ma quando c'è da fare e tirare fuori le unghie lo faccio alla grande. Ci tengo al risultato! Il 18/10 o quando sarà, spero di incontrare una persona come te lungo la mia strada. Sono le ostetriche come te e certi dottori che rendono quell' esperienza la cosa più bella del mondo. E io mi fido!

  • Sono le mamme che con le unghie e con i denti lottano per avere un parto e una nascita come la desiderano che rendono l'esperienza la cosa più bella del mondo!! Spero tu sia accompagnata da chi sa entrare in sintonia con te e sa offrirti quello che cerchi!
    Io vivo a Cesenatico e lavoro in libera professione tra Cesena, Rimini e Ravenna! 😀 Siamo vicine vicine!

  • Eccomi cara! magari se ho necessità di aiuto in allattamento ti faccio uno squillo. Per il parto ci sarà Greg, senza di lui davvero non saprei come fare.
    Baci

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