E niente, sai che c'è? L'istinto materno!

E niente sai che c'è? L'istinto materno

Solo così sarebbe potuto arrivare Diego, all’improvviso.
All’improvviso come la pioggia d’estate dopo giorni di afa terribili che “Antò fa caldo” e boccheggia pure il frigo. All’improvviso, come il sole d’inverno, che porca l’oca non se ne può più di pioggia e anche la pioggia è stufa di piovere.
E’ arrivato senza chiedere permesso, senza che due adulti grandi e grossi che fino ad all’ora avevano preso anche scelte importanti, lo decidessero. E’ lui che invece ancora non esisteva, aveva già messo i puntini sulle i.

Per quanto una coppia possa pianificare l’arrivo di un bambino, stilare una lista di pro e di contro, fare un foglio excel di calcoli precisi e volendo, anche elaborare una presentazione in power point di come potrebbe essere la loro vita futura, non sarà mai pronta davvero.
Non dico che una futura mamma o un futuro papà non possano essere preparati alla stanchezza di certi giorni che ti fa smadonnare il calendario, ai musi lunghi che ci pulisci il pavimento, agli scazzi di coppia anche per lo zucchero che manca, alle lacrime per non sentirsi capiti, al dire:”dai prima o poi riusciremo a vedere un film per intero”. No, a questo si è pronti se lo si pianifica e se lo si desidera tanto, perché un figlio la vita te la cambia di brutto e per parecchio tempo ma se lo cerchi sei disposto ad accettare di buon grado questo cambiamento, se invece non te l’aspettavi serve tempo per riorganizzarsi. Ma quello a cui davvero non si è pronti, sia che lo scegli ma a maggior ragione se arriva zitto zitto cacchio cacchio, è al cuore che cambia.
La mia vita di prima mi piaceva parecchio, e questa non è una colpa, ma non mi sarei aspettata che lui mi conquistasse giorno dopo giorno facendomi amare di più questa, di vita.
Eh sì perché io sono stata una mamma lenta, non sono una da colpo di fulmine, non c’ho mai beccato neanche in amore, ogni volta il tipo in questione era sempre più imbecille del colpo di fulmine precedente.
E anche con mio figlio è stato così, è stato un pezzettino di cuore su pezzettino di cuore ogni giorno.
Insomma l’istinto materno non è arrivato con la gravidanza, perché l’unico istinto era quello del vomito e della nausea, non è arrivato neanche con i primi movimenti perché Diego si muoveva come un lottatore di sumo incazzato e neanche dopo il parto perché ok che era nato lui ma ero nata anche io come mamma ma mica ero capace, felice sì ma capace no. E poi quel bambino lì ancora non lo conoscevo ma lo annusavo. L’istinto materno comunque non è arrivato neanche i giorni appena successivi perché nonostante fosse già tutto cambiato ancora non era cambiato nulla.

E quando è arrivato allora? Ecco, l’istinto materno a dire la verità a me non è mai arrivato all’improvviso, cioè che tipo mi sono svegliata una mattina e: “toh, ve chi c’è, beccati l’istinto materno”.
L’istinto materno ce l’ho quando il Dudi fa la cacca e gli dico: “bello mio sei tutto la mamma”. L’istinto materno ce l’ho mentre gli cambio il pannolino e lui ride come un matto perché gli faccio le pernacchie sulle cosce. L’istinto materno ce l’ho quando usciamo tutti i giorni con il marsupio perché lui ha mammite e vuol stare solo lì e io voglio che senta l’odore di mamma (altrimenti detto anche puzza d’ascella). L’istinto materno ce l’ho perché ogni suo progresso mi fa felice come l’accredito dello stipendio. L’istinto materno ce l’ho alla sera quando un attimo prima di addormentarci penso che vorrei essere lì e solo lì e in nessun altro posto. L’istinto materno ce l’ho quando mi fa quella specie di gargarismi tutti salivosi che mi piacciono neanche fossero delle birre ghiacciate. L’istinto materno c’è mentre faccio la spesa e mi metto a ridere da sola pensando a quella faccia da tartaruga che mi aspetta a casa. L’istinto materno so per certo di averlo perché non me la cavo mica male con l’interpretazione dei suoi bisogni ma soprattutto perché se lui sta bene allora va tutto bene.

Non dico che per forza una persona si rincoglionisca, o forse a volte un po’ sì, davanti a quel sorriso sdentato e grande come tutta la faccia. Non per forza una donna si annulla, non per forza smette di uscire per i fatti suoi, di parlare di massimi sistemi come di vestiti o di aver progetti personali o per la coppia o sogni nel cassetto suoi e solo suoi.
Ma da quando sono diventata mamma ho imparato ad amare prendendomi cura di qualcuno e non aspettandomi nulla in cambio. Prima di Diego non ero capace!

E niente sai che c'è? L'istinto materno
(Illustrazione tratta dal libro Il mio piccolino di Germano Zullo, Albertine)

 

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