CATTIVA

di Rossella Milone

Edizione Einaudi – Collana I Coralli
Prima pubblicazione: 2018
Pagine 116

“Il tempo da soli con una neonata può essere orrendo. Non passa, è pesante, è pericoloso. Ti fa guardare in faccia chi sei, e alla fine sei qualcuno di solo e inesperto”

Prendete tutto ciò che sapete sulla maternità e buttatelo nel cesso. Prendete questo libro e rincominciate da capo a farvi un’idea molto più vicina alla realtà. Prendete questo libro e diffondete il verbo.
La maternità, quella vera intendo, non quella patinata delle riviste, quella dei social o quella che continuiamo a mitizzare inesorabilmente tra mamme, viene svestita da tutto lo zucchero e brutalmente sbattuta in faccia al lettore.

La Milone con parole feroci scandaglia la maternità “normale” della fottuta paura di scoprirsi necessari per qualcuno. La maternità fatta di solitudine, di giornate orrende e di pianti nel bagno sempre alle 19.00. Non si sta parlando di depressione post parto, ma semplicemente di come nei primi mesi di vita del bambino non ci sia proprio niente di razionale e pensato ma solo un qualcosa di ancestrale, istintivo e animale nella diade.

“Quando mia figlia piange io so di essere un animale e corro. Non è amore, è corsa; un’impellenza da cui mi devo salvare. Quando mia figlia piange io la devo salvare. A me a salvare qualcuno non me lo ha insegnato nessuno”

L’autrice con parole delicate, coraggiose, atipiche e sfrontate riscrive il codice dell’essere madre, anzi mamma, ovvero un qualcosa che non eri mai stata e poi di colpo sarai per sempre.

Un solo consiglio mi sento di dare: leggete e rileggete questo libro ma siate pronte per farlo.

 

 

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