Non è bravura, è culo!

La fortuna delle mamme

Le mamme brave non sono brave per davvero. Le mamme brave c’hanno culo. Un infinito culo. Un mega culo. Un culo inenerrabile.
E quelle che non sono brave, a meno che non siano oggettivamente malvagie, tipo che vanno in giro ad ammazzare la gente e allora è tutta una faccenda privata e personale che c’entra ben poco con la maternità, le mamme non brave non esistono. Le mamme non brave, sono mamme che hanno culo in altra roba ma sfortuna coi mocciosi. Che poi se il pargolo è sano, scrivo sfortunate tanto per dire una minchiata, perché si parla di roba di dettagli che passa e va, dato che lo sappiamo tutte che la sfiga vera è altra cosa

Qui lo dico e non lo nego

L’altro dì mi sovviene l’idea di questo post perché madre, madre mia intendo, nonché nonna di Diego, mi ha fatto un complimento. Capite bene che parole gentili elargite nei miei confronti dalla genitrice sono probabili quanto la terra piatta. Mi stava domandano cosa si fosse ingurgitato il santo bambino per cena e io le ho detto: “Trofie al cavolo rosso” e lei: “Al cavolo come?”, “Rosso, Ma! Rosso”, “Perché è rosso?” e io: “Che cazzo di domanda è? Non lo so! Giustamente di sti tempi sarà comunista!”.
E lei batuffolina, cucciolina mia ha detto: “Sei stata brava con quel bambino, l’hai abituato a mangiare di tutto”. Dopo essermi ripresa psicologicamente da cotanta dolcezza, un senso di onestà intellettuale si è fatto strada in me.
La mia morale, la mia etica materna hanno fatto sì che oggi sia qui a fare coming out.
IO, ONESTAMENTE, NON HO FATTO UN CAZZO! Con Diego, intendo.
Cioè, gli do da mangiare e lui mangia, gli do da dormire e lui dorme, gli dico di fare certe cose e lui fa l’opposto. Non l’ho abituato a fare nulla, magari l’ho assecondato, ecco questo sì, ma se lui non si fosse mangiato da subito, anche l’ombra di un bosco, non sarei di certo stata in grado ad abituarlo a fare uno stracazzo di niente.
Probabilmente se il pupo doveva nutrirsi e addormentarsi grazie alla mia costanza e tenacia nell’educazione saremmo andati avanti a latte, banana e prosciutto cotto fino alla maggiore età e a fare la nanna nel marsupio xxxl.

La prima regola è nessuna regola

Per la faccenda sonno stesso stratagemma, appunto: non fare assolutamente una cippa.
Di notte dorme nel lettino, di giorno le 2/3 ore di sonnellino le fa rigorosamente sopra al genitore di turno o nel passeggino. L’abbiamo abituato noi? Certo che no!
E’ lui che ha deciso che di notte in braccio stava scomodo ed è sempre lui che ha deciso che di pomeriggio dorme così e solo così altrimenti niente nanna e passiamo direttamente ai guai da combinare.

Quando ho partorito, la seconda notte di ospedale, l’ostetrica mi ha detto che Diego era un coccolino prepotentino… ed è esattamente così. Alla mattina si sveglia e fa tutta una sessione di coccole che non finiscono più per poi passare direttamente ai 1001 guai che ha in testa e non azzardatevi a prenderlo in braccio mentre le manine e i piedini vanno più veloci del cervellino, perché non vuole assolutamente essere interrotto, sia mai che si dimentica un guaio per strada.

Poi boh sicuramente qualcosa saremo anche capace di insegnargliela eh, non dico mica di no. Tipo l’amore per gli animali, stare in giro, la musica, la curiosità all’ennesima potenza però molto è proprio nella sua indole. Noi più che altro accogliamo gli entusiasmi, li incoraggiamo e a volte…li freniamo prima che diventino dei macelli.

 

 

 

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