Momenti di trascurabile paternità

Succede di diventare babbo...

Certe volte entrava un uomo nella vita di mia madre, di conseguenza nella mia.
Quello per un po’ faceva come se fosse un babbo ma lo chiamavo per nome, mica babbo.
A parte questo, era come immaginavo che dovesse essere, sembrava vero. Una volta, eravamo in un ristorante in montagna, la cameriera disse che ero uguale a mio padre e quasi mi fece piacere. Aveva fatto piacere a tutti, anche alla mamma, ricordo una gran bella risata, come avessimo appena realizzato il colpo perfetto. Non so che fine abbia fatto quel signore.
Le cose cambiano si comincia che non ci si saluta più e si finisce che non ci si riconosce più.

Quando si è ragazzini di sicuro non si pensa a queste cose, il passato sta lì nello zaino che ti porti sempre dietro, ma fondamentalmente non sai neanche bene cosa ci sia dentro, non so se mi spiego.
Ad un certo punto non sei più un bambino ma non sei ancora adulto, e per un po’ sembra che sarà la condizione in cui vivrai per sempre. Cerchi di farti accettare, di fare musica o tutto quello che ti piace. Cerchi il fumo, l’amore, l’amicizia, di stare bene insomma, anche se con alterne fortune.
Sinceramente da ragazzino credevo sarei diventato un solitario alla Taxi Driver, speravo solo un po’ meno matto, ma poi sono arrivate le relazioni, l’affetto e poi è arrivato l’amore.
Quello te ne accorgi quando arriva; tutto quello che sapevi non esiste più. Diventi scemo, è molto bello, è molto brutto, è molto complicato, è molto semplice.

Lo rifaresti mille volte di innamorarti…

…ma non lo auguri a nessuno. Una volta mi è successo, e allora credo non sia un caso l’arrivo di Diego, mio figlio.
Cosa c’entra tutto questo con la paternità e l’essere padre? C’entra, perché prima di diventare padre ci sono due ragazzi che si amano, e questa è una cosa che i figli non considerano mai.
Accade quindi all’improvviso la prima rivoluzione che cambia tutto quello che credevi di sapere della vita, innamorarsi fa deragliare improvvisamente tutte le certezze, e poi alle volte succede anche di diventare “babbo”.
Lo dice la parola stessa: si diventa qualcosa che prima non si era, si cambia, definitivamente e per sempre.

Detto così sembra spaventoso. A vedere le cose da fuori, per chi non è genitore, può sembrare davvero un incubo l’arrivo di un neonato in casa, soprattutto se non pensavi minimamente in quel momento della tua vita a questa possibilità. Ma si diventa padre, si diventa madre, e come già ho detto non si è più quelli di prima. Non c’è nulla che non faremmo per Diego, niente è un peso se lo fa stare bene, vederlo crescere è un’iniezione di coraggio e fiducia nel futuro anche quando fuori casa il presente si fa davvero difficile. Ha del miracoloso.
Quello fa una torre di mattoncini, il verso nuovo di un animale , o semplicemente la cacca, e si sboccia la bottiglia buona.

Non saremmo mai più stati soli

Quando scoprimmo di aspettare un bambino l’idea che “non saremmo mai più stati soli” ci terrorizzava, siamo gente indipendente, da sempre. Ma poi ho capito, quello che succede non è che non sarai più solo, è che proprio diventerai parte di qualcosa di più grande. Avremmo trovato un significato nuovo alla vita, e non l’avevo mai letta in nessun libro o vista in nessun film la gioia che ci dà vederlo crescere. Una cosa di cui ti rendi conto con un bimbo in casa è di quanto il tempo passi in fretta.

Non ci sono cose da mamma o cose da babbo

Sono fortunato, perché nella nostra famiglia non ci sono cose da mamma e cose da babbo e occuparmi di lui quanto la mamma, ognuno a suo modo (lei è sempre più coraggiosa di me), mi ha dato modo di vivere da subito pienamente la crescita di Diego e di amarlo se possibile ancora di più. Per esempio, ora già corre come un matto e in giro non vuole assolutamente dare la mano a nessuno, ma credo che non dimenticherò mai le notti a dargli il latte e vederlo addormentarsi minuscolo tra le mie braccia, nemmeno tra vent’anni.

E non per la fatica delle poche ore dormite, ma per la bellezza di quel momento solo nostro. Forse è proprio questo il regalo più grande che un figlio può dare, perché non fai caso a quanto ogni giorno sia irripetibile fino a quando non lo vedi con i tuoi occhi in modo così evidente.

Spero proprio di riuscire a ricambiare in qualche modo.

Post by Davide Zecchetto

 

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