Il 14 febbraio 2017 era un soleggiato, quasi primaverile, martedì.
Io, carica a pallettoni, di ritorno da un weekend a Milano con le amiche (un weekend molto più eno che gastronomico, oserei dire), mi preparavo baldanzosa per andare ad arrampicare.
L’arrampicata era una new entry nella mia esistenza, aggiungevo così un altro impegno alla mia fitta agenda che non ho, ma piena di attività che inizio e mi annoiano, che inizio e mi stufano e che inizio e mi sembrano fantastiche ma appena comportano un impegno costante, mollo!
Nel prepararmi, mi siedo sul cesso e fra me e me penso: “Porco cazzo, ma il mestruo?”. Va beh, poco male farò un test, era già successo un’altra volta e il giorno dopo le signorine in rosso si erano palesate come un fiume in piena. Esco, faccio la spesa e mi fermo in farmacia dove una gentil commessa mi informa che “sarebbe meglio farlo domani mattina perché l’urina eventualmente è più carica di beta gonadotropina e adesso essendo pomeriggio inoltrato, il test, potrebbe non rilevare nulla”.
Torno a casa, mi siedo nuovamente sul water in compagnia dello stick Clearblue, perché figuriamoci se aspetto fino a domani ma neanche morta, e dopo appena qualche goccia della numero 1, il test annuncia trionfante la presenza dell’Inquilino nella pancia.
Non riuscivo a capire che cacchio stesse succedendo, cioè io non dovevo neanche essere incita ma anche se lo fossi stata, mica era mattina, anzi era praticamente buio di conseguenza il test non doveva rilevare un bell’ accidenti di niente e allora perché in un nano secondo era venuta fuori la scritta “INCINTA 2-3 SETTIMANE”? Perché? perché? Io non stavo capendo, mi stava semplicemente passando davanti tutto e tutto mi diceva che sto Inquilino aveva preso la residenza senza avvisarmi. Ma buonaseraaaaa
Aggiungo anche, che chiunque mi conosca mai e poi mai darebbe un bambino in mano a me, da crescere ed educare, che manco mi ricordo dove ho parcheggiato la macchina.
Una volta la scorsa estate ho chiamato il deposito Aci per sapere se mi avevano rimosso la smartina e non paga anche la polizia, per poi rendermi conto che avevo semplicemente sbagliato strada.
