Questa "vita" tuttavia non mi pesa

Questa "vita" tuttavia non mi pesa

‘Se cent’anni vuoi campare i cazzi tuoi ti devi fare’ diceva quel proverbio risalente alla notte dei tempi. Come mai sono ancora viva? Ah, me lo domando tutti i giorni! Sicuramente quando morirò diranno di me: “Era una ragazza tanto cara, salutava sempre e non si faceva mai gli affaracci suoi”.

Se qualcuno chiedesse a Greg di raccontare la sua dolcissima metà con 3 aggettivi direbbe sicuramente che sono esuberante (per non dire matta), invadente (per non dire totalmente priva di rispetto della privacy) e indiscreta (per non dire “dannata te e le figure di merda che mi fai fare in giro”)…sostanzialmente una rompi coglioni mondiale!
Come nelle migliori famiglie, ovviamente io e lui siamo agli antipodi, siamo il giorno e la notte siamo “le cose io non le chiedo, se me le vuoi raccontare me le racconti tu” dice lui, “le cose io le chiedo una volta, se poi non me le racconti, te le chiedo anche 50 volte” dico io.
Non credo di essere indelicata, io sono curiosa, sono interessata alla vita della gente che parla nei bar, nei ristoranti, per strada e soprattutto mi interessano le persone che vengono nel negozio dove lavoro. Ecco, loro sono le mie vittime preferite.

In una grande libreria si sa, c’è tanto movimento ma c’è anche chi ormai si è affezionato ed è diventato un abituè. Col tempo impari a conoscere i giorni e gli orari di un determinato pubblico e io negli anni ho affinato una tecnica infallibile per soddisfare la mia sete di cazzacci altrui: ti racconto una cosa mia, per chiedertene dieci tue, perché è inutile negarlo ma a chiunque piace parlare di sé.
Psicologia spicciola a parte, giuro che funziona alla perfezione, sopratutto quando hai ormai una pancia al quinto mese. Davanti alla casa dell’inquilino infatti non mi resiste nessuno, chiunque diventa un libro aperto, roba che tra un po’ mi dicono anche l’estratto conto.
In questi mesi posso dire di aver ascoltato consigli richiesti e non, racconti di parti meravigliosi e parti atroci, informazioni da chi sa tutto su gravidanza e pargolame e chi invece chiede cose a me (prendere consigli da me significa essere un po’ alla canna del gas), ma più che altro in questi mesi ho scoperto lati di certe persone che non avrei mai immaginato.

Ho conosciuto una mamma cinquantenne alla prese con una figlia adolescente, un lavoro che adora e un marito che non c’è e che non fa neanche il padre.
E’ entrata nella mia vita una nonna, quindi anche una mamma, diversi anni fa è stata colpita dalla sclerosi multipla ma l’ultima cosa che fa è arrendersi, anche perché ha un marito sempre vicino e una fisioterapista che adora. Ho conosciuto due ragazzi che sono diventati la mia coppia del cuore, vengono tutti i sabati mattina con una bimba meravigliosa e la loro cagnolina che si chiama come una scrittrice famosa.
E poi tante altre donne, ragazze, signore che di figli ne hanno a iosa o non ne hanno o li stanno aspettando perché arrivano da un altro paese. Donne mai viste prima o che conosco da anni ma con le quali al massimo parlavamo dell’ultimo libro uscito e invece adesso partendo dalla panza siamo arrivate alla sostanza. E’ decisamente vero che quando sei incinta gli insegnamenti si sprecano ma è anche vero che in questi mesi ho incontrato la solidarietà femminile, quella vera quella del “lo so, ci sono passata” o “lo so, vorrei passarci” o “lo so, non ci sono passata e non mi interessa ma ti sono un botto vicina”.

Questa "vita" tuttavia non mi pesa

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