Astropargolo, figli delle stelle

Astropargolo, figli delle stelle

L’altro giorno mamma, che una che cerca le somiglianza del bambino dal lontano giorno in cui facemmo la morfologica, se ne esce con una frase che dopo avermi spezzato le gambe, mi ha dato da pensare: “Hai fatto l’unico maschio uguale al padre!”.

Quando Diego era nella pancia me lo immaginavo capellone come me, occhioni come i miei, bocca come la mia, naso come il mio e un po’ zizzotello come me.
Avete presente manco per sbaglio? Bene, perché da me, alla fine, ha preso solo il naso.
Probabilmente all’epoca, a parlare era la voce della disperazione, tipo che tiravo su la testa dal cesso e guardavo l’ecografia con la stessa faccia con cui guardo l’estratto conto (che è perennemente un bagno di sangue), perché “Dio mi hai dato una gravidanza di merda almeno dammi un figlio che mi somigli”. E invece lui non mi somiglia per niente o non come immaginavo, perché la cicogna ha davvero fatto un ottimo lavoro, e lui è molto ma molto più bello di ogni mia aspettativa e speranza.

Assomiglia la padre? Forse! Diciamo che ha l’espressioni del padre e la sua fossetta sulla guancia, il mio naso ma per il resto è fatto tutto a modo suo.

In questi due mesi di vita, Diego, ha cambiato il suo profilo da Inquilino della pancia a Inquilino di casa e qui soprannominato Dudi. Non c’è un perché ma lui è diventato il Dudi e qualunque cosa che lo riguardi termina in Dudi: portadudi, lavadudi, cremadudi ecc.
Non sono diventata una mammina pancina tutta pugnette e mossette è che passo molto tempo della mia giornata a contatto con uno sdentatello che mugugna, frigna, bofonchia e quindi ci sta che io mi sia un attimo rincoglionita ma di grazia per me e la mia sanità mentale, i mesi passano in fretta e lui cresce a vista d’occhio.
Ma torniamo a noi e a quello che volevo dire. Dunque, Greg adora il suo Dudi e la cosa che gli riesce meglio è il doppiaggio in tempo reale dei suoi versi, qualunque essi siano. E io, giuro, che spesso sono arrivata a credere che Diego dica veramente certe cose e allora nella mia testa, quando Greg non c’è, mi faccio un sacco di viaggi e mi sembra di capire un po’ meglio sto nanetto qua.

Quando è a casa i due D. (altro soprannome che ho dato a Davide e a Diego) si fondono sul divano in un unico essere e si capiscono, accidenti se si capiscono. E anche qua la spiegazione al caso è arrivata puntuale. Entrambi sono del segno della bilancia. Ecco, questa è la mia spiegazione razionale e scientifica alla questione.
Cioè, voglio dire, non è che Greg è nato pupillo di Bettelheim, non ha studiato con Juul e un neonato manco l’aveva mai preso in braccio, ma in pochi minuti riesce ad ottenere da Diego quello che io NON ottengo in pomeriggi passati a leggere “Il linguaggio segreto dei neonati”.
Quindi l’unica interpretazione possibile alla faccenda risiede nello zodiaco.
Ah sì perché il Dudi, manco a farlo apposta, è stato il mio regalo di compleanno a Greg…perché io mica mi faccio guardar dietro, le cose le faccio in grande.

Nel loro idillio astrologico però mi ci infilo un pezzettino anche io perché Fox docet, sono acquario, quindi segno d’aria come la bilancia.
Nel lontano 2008 anche il caro Jovanotti sosteneva la tesi dell’amore fra segni dello stesso elemento e cantava così: “I nostri segni d’aria in questi anni di fuoco / Solo l’amore rimane tutto il resto è un gioco”

Astropargolo, figli delle stelle

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