Stanislavskij spicciami casa

Stanislavskij spicciami casa
C’era una volta un uomo barbuto del quale adesso si fa un gran parlare: Osho.
Ecco, questo qui ha detto che la felicità dell’essere umano risiede nel potere del qui e ora. Quindi non bramare soldi, successo e fama ma goditi il presente. E poi ci sono io.
Sì, perché io sono quella che invece ha sempre amato lo scorrere veloce del tempo. Sempre, sia nel bene che nel male. Aspetto con ansia il giorno seguente, la settimana seguente, il mese seguente. Aspetto Natale, il compleanno, l’estate. Insomma del presente, in un certo senso, fottesega… prima di diventare mamma.
A far due conti probabilmente sono rimasta incinta in questo periodo. Quindi se la matematica non è un opinione e il calendario ha 365 giorni, direi che ad occhio e croce è passato un anno.
Per quante cose sono successe mi pare trascorso un secolo ma se guardo il Dudi che ha già tre mesi e mezzo mi pare un secondo.
Quindi senza filosofeggiare così alla cazzo, possiamo affermare che il tempo scorre!
Eh già, merito una laurea ad honorem in fisica. Sì lo so che il tempo passa, ma fa impressione perché adesso il tempo lo vedo sul Dudi. Insomma, io lo sapevo anche prima di essere mamma che il tempo passava, ma non così. Cioè prima era una percezione, adesso è visibile.
A voler filosofeggiare invece, scomodando niente po’ po’ di meno che Aristotele, che pace all’anima sua, quanta ragione aveva a dire che il tempo è la misura del cambiamento, Diego è una continua evoluzione ogni giorno. Probabilmente sta massima, Aristotele l’ha sfornata quando è diventato padre.
Gli occhi che prima pareva fosse una talpa adesso sono due grandi bottoni neri che fissano curiosi ogni cosa. I piedi a porcellino, si stanno sporcellinando e le mani a pugno si stanno aprendo e le muove che manco un direttore d’orchestra. I versetti ormai sono discorsi, assolutamente incomprensibili, ma discorsi. La crapa pelata si sta riempiedo di lanuggine (cioè non sono capelli, hanno una consistenza strana) e le gambe a ranocchia si allungano tipo “hop-hop-gadget” passando da 20 cm a 60 cm in 0,1 secondi. E sopratutto la giornata del Dudi non è più solo nanna – cacca – pappa – pianto ma fra nanna e cacca la mamma ci deve mettere dell’intrattenimento. Fra cacca e pappa la mamma ci deve mettere dell’intrattenimento e fra pappa e pianto la mamma ci deve mettere dell’intrattenimento così che a fine giornata Moira Orfei ai tempi d’oro, alla mamma, le fa le pippe.
Su questa faccenda dell’intrattenimento poi si potrebbe aprire un post tipo la Treccani perché io ci ho sempre riso e scherzato sul fatto di essere un’artista poliedrica ma in questo periodo lo sono davvero. L’unica e sola legge dell’intrattenimento al neonato è che il neonato ha una soglia di attenzione sotto il livello del mare. Un bel po’ sotto il livello del mare, diciamo che la soglia di attenzione del neonato è ai limiti della crosta terrestre. Quindi tempo 7/10 minuti al massimo e si è rotto i coglioni di qualunque cosa lo circondi e te lo fa capire, cioè non è che resiste qualche minutino in più e si tiene tutto dentro, no attacca a urlare come un’ aquila.
In particolare Diego questa cosa dell’annoiarsi facilmente credo l’abbia presa da me, e non gli sto facendo un complimento.

Quindi io madre, sono diventata in questi mesi: ballerina, cantante, attrice, pittrice, oratrice, illusionista in un’unica me medesima. Ma va bene così perché lui è felice e a me fa curriculum…nel caso in cui un giorno decidessi di farmi assumere dal Cirque du Soleil.

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